sabato 18 aprile 2009

FISCO GARIBALDINO

Dopo le proteste delle ONG ventilato un nuovo "cinque per mille" da destinarsi all'Abruzzo.
Non sarebbe meglio separare le esigenze della fiscalità generale da quelle che potrebbero essere coperte dalla contribuzione volontaria?

2 commenti:

Enrico Carrea - Gufo Saggio ha detto...

posso condividere questa impostazione, caro Gian, ma allora togliamo anche l'8 per mille e non utilizziamo soltanto la quota per il volontariato.
Inoltre tutto questo putiferio non nasce da precise scelte di politica tributaria. Nasce soltanto dal bisogno dello stato di fare cassa.
E allora io dico, d'accordo a sacrificare il 5 per mille ma soltanto nel momento in cui i sacrifici vengono equamente richiesti anche a classi sociali che in questo momento non ne fanno.
Ma già la Marcegaglia, povera piccina, strilla alla rapina davanti ad un timido accenno governativo di mettere una 'una tantum' sui redditi sopra gli 80.000 euro... e, vuoi scommettere, sono certo che di questa 'una tantum', chissà perchè, non se ne farà nulla.
ciao.

il gufo saggio

UBER ha detto...

Certo che parlo anche dell'8 per mille.
Se fosse uno Stato serio (fatto quindi di persone serie) dovrebbe stabilire che certe materie non possono essere lasciate al "buon cuore" della volontarietà e che quindi devono essere coperte dalla fiscalità generale senza dimenticare però che lo devono essere realmente.
Parlo come minimo di Istruzione
Ricerca, Protezione Civile, Salute (nel senso più ampio).
Detto questo ognuno poi deve essere libero di contribuire volontariamente alle iniziative che crede senza però che la sua generosità venga pagata anche un po' dagli altri.
Senza contare che io vorrei veramente andare dietro al gran "casino" di questo sistema.
A parte i costi di rilevazione e i ritardi con cui vengono poi elargiti i gettiti, pensaci un po',
non c'è nessuna sicurezza sulla correttezza delle rilevazioni e dei riparti visto che gli enti beneficiari non avranno mai copia di tutte le denunce.
Capisco che il discorso deve essere fatto anche in funzione della sussidiarietà offerta dalle varie organizzazioni onlus ma lo sterminato elenco dei possibili percettori mi insospettisce non poco.
Sull'"una tantum" ho paura che tu abbi ragione.