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domenica 14 gennaio 2018
LA PROCESSIONARIA
Non so a voi ma a me sentire ogni giorno di imprese che chiudono improvvisamente i battenti, quasi sempre per trasferirsi all'estero, lasciando improvvisamente a casa centinaia di lavoratori, causa un disagio quasi fisico. Quali cure, quali seri antidoti propongono i tanti partiti che si stanno presentando alle prossime elezioni?
venerdì 24 gennaio 2014
L'AMMORBIDENTE
La multinazionale svedese Electrolux minaccia di chiudere uno stabilimento a Pordenone. Le motivazioni sono sempre le stesse: troppo elevato il costo del lavoro.
Chiaro il ricatto nei confronti dei lavoratori di fronte ai livelli di disoccupazione attuali ma non si vede come possano ulteriormente accettare una riduzione di salario visto il già difficile raggiungimento del fine mese. Loro comunque ci provano.
mercoledì 16 ottobre 2013
BARCONE ITALIA
Varata la Legge di Stabilità. Come quando si chiamava Finanziaria nessuno è contento e una certa ragione c'è. Molta la delusione sul versante degli incentivi alle imprese la cui voglia di delocalizzazione, per molti, non è più motivata tanto dal profitto quanto da una esigenza di sopravvivenza.
giovedì 18 luglio 2013
lunedì 1 luglio 2013
INDESIT
La INDESIT non modifica il piano di delocalizzazione di alcuni stabilimenti in Polonia e in Turchia.
Previsti più di 1400 esuberi.
sabato 27 aprile 2013
UN BRUTTO FILM
Il crollo dell'edificio a Dacca in Bangladesh che ha causato più di trecento vittime rivela, si fa per dire, i motivi reali della maggior parte delle cosiddette delocalizzazioni. Milioni di lavoratori costretti a lavorare in condizioni di pericolo per paghe da fame che producono a costi irrisori i beni delle griffes più famose.
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giovedì 5 gennaio 2012
EPIFANIA 2012
Epifania un po' triste quest'anno. Una volta la Befana le calze le riempiva oggi le porta via.
Cerchiamo di ritrovare la gioia di riempirle con più solidarietà.
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mercoledì 4 marzo 2009
LA CUCCAGNA E' FINITA
--> Dopo l'ubriacatura della delocalizzazione esasperata l'Europa ne sta scoprendo i guai.
Il vertice informale di Bruxelles ha messo in risalto la mancanza di strategie comuni e, in fondo, anche la poca capacità della classe politica di costruire solide basi per una crescita, magari lenta, ma duratura.
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