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mercoledì 26 agosto 2020

PECUNIAM NON POLLUIT


 
Trump riesce a vendere gli F35 anche agli Emirati Arabi Uniti.
Non so per gli EAU ma sicuramente un  grosso affare per gli USA e molto malumore per Israele a cui da tempo era stata assicurata la supremazia negli armamenti nel Medio Oriente.
A questo punto non ci sarebbe da stupirsi se, in barba al trattato di antiproliferazione, venissero soddisfatte anche le recenti aspirazioni dell'Arabia Saudita a possedere la tecnologia nucleare.
 

venerdì 14 agosto 2020

COME GLI STA ?


...a loro forse bene, bisogna vedere ai palestinesi.
Gli Emirati Arabi Unit isono il terzo paese arabo (dopo Egitto e Giordania) a riconoscere ufficialmente l'esistenza di Israele che, in cambio, "sospende" la già annnciata annessione della Cisgiordania. 
Lo storico accordo accordo tra Mohamed Bin Zayed e Netanyau  può essere un importante tassello per la pace in M.O. anche se non v'è dubbio che fa parte della strategia di Trump per un sempre maggiore isolamento dell'IRAN.

mercoledì 5 agosto 2020

BASTA POCO CHE CE VO' ?


Impressionante scoppio a Beirut, come molti hanno osservato sembrava un fungo atomico.
Attentato o disgrazia? Non lo sapremo mai. Certo che stoccare più di 2700 tonnellate di nitrato di ammonio in un hangar e in  una città purtroppo soggetta anche a scoppi poco fortuiti non è molto prudente.
Il nitrato di ammonio, lo sanno tutti,  serve ormai più a concimare le guerre e il terrorismo che in agricoltura.

venerdì 29 maggio 2020

A ME GLI OCCHI PLEASE


"L'annessione della Cisgiordania è un'opportunità storica", così ha affermato Netanyahu pochi giorni fa.
Ed è vero, ONU e UE sono contrari ma in questo momento l'attenzione mondiale è più rivolta alla pandemia che allo spinoso problema Israelo/Palestinese.
E l'abile Bibi non può non approfittarne.

mercoledì 29 gennaio 2020

L'AFFARE DEL SECOLO


"THE DEAL OF THE CENTURY" Così Trump ha definito il suo piano per la definitiva soluzione del conflitto Israelo/Palestinese. In effetti sembra un affare ma solo per Netanyahu e di definitivo sembra esserci solo l'addio delle speranze di chi credeva nella possibilità dei due Popoli due Stati.
La promessa di cospicui investimenti per il popolo palestinese si accompagna all'immediata acquisizione definitiva da parte di Israele dei territori occupati dai propri coloni fino ad oggi in modo considerato illegale dalle diverse risoluzioni dell'ONU.
 

lunedì 25 novembre 2019

ISRAELI-PALESTINIAN PEACE ROAD MAP


"Le colonie israeliane in Cisgiordania non sono illegali". Così Trump, ignorando le sentenze dell'ONU sui territori occupati, cerca anche i consensi dell'influente comunità ebraica americana e dà una mano al suo collega Netanyahu.
Se questo era il suo più volte annunciato piano di pacificazione per la Palestina stiamo freschi.

mercoledì 10 aprile 2019

NETANYAHU SI DA' IL CINQUE


Netanyahu   vince per la quinta volta le elezioni e riconosce che i 300 morti dei disordini ai confini con la striscia di Gaza sono stati un buon investimento.   
Decisivo l'appoggio di Trump del cui annunciato piano di pace per la Palestina non si sa nulla ma che  facilmente parlerà solo di un unico Stato di Israele.

domenica 2 settembre 2018

PROVE DI RESILIENZA


Da tempo Israele sta testando la possibilità di vita in condizioni estreme. Adesso alla progressiva riduzione della fornitura di acqua potabile  si aggiungerà la recentissima decisione degli USA  di partecipare all'esperimento tagliando il contributo di 200 milioni di dollari all'Agenzia ONU per i rifugiati (Unrwa).

martedì 31 luglio 2018

AHED TAMIMI


Lo Stato di Israele ha scarcerato anticipatamente Ahed Tamimi condannata a otto mesi di carcere per aver schiaffeggiato un soldato durante una manifestazione palestinese nel villaggio cisgiordano di Nebi Saleh.
La condanna non ha fatto altro che far diventare la ragazza un simbolo della resistenza palestinese contro l'occupazione dei territori da parte israeliana.

lunedì 11 giugno 2018

AQUARIUS


E' mai possibile che non si impari mai niente dalla Storia?
L'inqualificabile chiusura di  Malta e l'inevitabile contromossa di Salvini rendono drammatica la situazione degli oltre 600 migranti a bordo della nave Aquarius.
Tutto sommazto potrebbe farsi avanti Israele.

lunedì 14 maggio 2018

INAUGURAZIONE AMBASCIATA USA A GERUSALEMME


Tragico bilancio delle proteste palestinesi per lo spostamento dell'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme.
L'idea di Trump di favorire con questa mossa un definitivo trattato di pace con i palestinesi non sembra convincerli, al momento più di 50 i morti.
(cartoonmovement)

venerdì 4 maggio 2018

UN AIUTO INATTESO


Parte oggi il   Giro d'Italia. Parte da Israele putroppo non cogliendo l'opportunità, rivelatasi provvidenziale per le due Coree, di trasformare un grande evento sportivo in una possibile occasione di distensione tra israeliani e palestinesi.
Si correrà al contrario in un clima di crescente tensione "grazie" alla feroce repressione di Gaza e alle inqualificabili dichiarazioni di Abu Mazen sulle ragioni dell'Olocausto.
(CARTOONMOVEMENT)

 

mercoledì 2 maggio 2018

SUL FILO DEL RASOIO


Nonostante che la IAEA, l'organismo internazionale preposto al controllo della proliferazione nucleare, affermi che dal 2009 non vi sono prove di attività iraniane miranti alla costruzione di ordigni nucleari, Netanyahu e Trump dichiarano di aver prove del contrario minacciando di passare alle vie di fatto. Non senza cercare di coinvolgere anche l'Europa in un giochino molto pericoloso.
(cartoonmoovement)

venerdì 30 marzo 2018

ALTRO CHE PACE


Come purtroppo previsto la cosiddetta "March of Return" organizzata dai palestinesi di Gaza per ricordare l'esproprio delle terre del 1976 ma anche l'insostenibile situazione di segregazione degli abitanti della Striscia ha prodotto già i primi morti.
Giorni fa Israele non aveva esitato ad autorizzare l'uso delle armi da fuoco  nei confronti dei manifestanti che avessero tentato di oltrepassare il confine ma il primo bilancio parla anche di vittime non coinvolte nella manifestazione (Haaretz).
(cartoonmovement)

martedì 20 febbraio 2018

E' VOSTRO QUESTO ?


Alla "Munich Security Conferenze"  Netanyahu  accusa Teheran di  continue provocazioni per scatenare un conflitto armato teso alla distruzione di Israele. Un po' come Powell e la (finta) famosa provetta di antrace sventola come prova un pezzo del drone iraniano sconfinato e prontamente abbattuto dalla contraerea israeliana. Altri e più concreti tuttavia i pericoli dell'innesco irreversibile di un conflitto da cui sicuramente usciremmo tutti perdenti.
(cartoonmovement)

domenica 11 febbraio 2018

IL DENOMINATORE COMUNE


Tutte le contraddizioni dei conflitti scoppiati dal 2001 in poi sembrano concentrarsi in Siria. Alleati che combattono insieme ufficialmente per motivi religiosi si trovano a confliggere per questioni geografiche. Sarà anche dietrologia ma uno solo sembra il denominatore comune.

sabato 3 febbraio 2018

DIMENTICARE PREGO


La Polonia vieta per legge definire "polacchi" i campi di concentramento impiantati sul suo territorio dopo l'occupazione nazista. Una preoccupazione che sembra tendere però non solo a scaricare le responsabilità dell'olocausto ma anche a cancellare le innegabili connivenze e lo storico inspiegabile antisemitismo che, in tutto il mondo non solo in Europa,  hanno favorito la persecuzione degli Ebrei e la criminale ricerca di una "soluzione finale".

sabato 23 dicembre 2017

LA CARICA DEI 128


Poco diplomatica e poco democratica reazione della rappresentante all'ONU degli USA Nikki Haley al voto che condanna la decisione unilaterale di Trump di spostare l'ambasciata a Gerusalemme.
Un bel remake da rivedere per Natale,
(CARTOONMOVEMENT)

martedì 12 dicembre 2017

UN SEGNO TANGIBILE


Macron tenta di approfittare della spiazzante mossa di Trump per convincere Netanyahu ad interrompere gli insediamenti israeliani in territorio palestinese e dare finalmente prova di una vera volontà di pace. Pare con poca fortuna.
(CARTOONMOVEMENT)

venerdì 8 dicembre 2017

HA FATTO TUTTO DA SOLO ?


Quanto la decisione di spostare l'ambasciata sia stata prima concordata tra Trump e Netanyahu non è dato di sapere. Certo che tutta la responsabilità di quanto potrà accadere ricadrà sugli USA e sul suo impulsivo Presidente.
Da troppo tempo però la soluzione "due Popoli due Stati" sembra ormai una scusa per non volere alcuna soluzione. Che sia la volta buona per parlare di uno Stato in cui due Popoli possano convivere con uguali diritti e dignità e soprattutto in pace?
(CARTOONMOVEMENT)