Casini torna a destra, abbandona il sogno centrista ma non ancora la storica propensione per i due forni.
Cosa che mi ha consentito di riciclare una vecchia vignetta e non dover lavorare tanto alla domenica.
La salita di Monti sembra un po' più ripida di quanto sembrava.
Per il Senato la convenienza elettorale mette tutti d'accordo ma per la Camera Casini, in contrasto con Passera, difende il diritto a decidere la composizione di liste separate per i singoli partiti della coalizione
Fini auspica una Lista Civica Nazionale per coagulare tutte le forze sane e per un vero rinnovamento del Paese. Insomma una vera svolta con il passato. Casini annuisce.
Monti, ancorchè molto larvatamente, fa balenare la possibilità di una sua disponibilità per un nuovo mandato. Non tutti sembrano felici allo stesso modo di questa sua generosa offerta.
Il Terzo Polo di Casini Fini e Rutelli per il prossimo ballottaggio lascerà liberi i propri elettori che, visti i risultati della prima tornata, probabilmente non avevano atteso il permesso.
L'ondata di freddo che si sta abbattendo sul nostro paese non risparmia gli ambienti politici.
Dopo la mancata sfiducia Fini, Rutelli e Casini fondano il "terzo polo" in un clima di aperta freddezza e ostilità con Berlusconi.
Montezemolo ha definito l'attuale governo come un Cine-panettone ormai ai titoli finali. L'on.le Casini rompe gli indugi e propone esplicitamente un accordo di larghe intese di centro-destra, insomma dal panettone un ritorno alla classica torta.
Bossi impone a Berlusconi il veto contro Casini.
Buttiglione sembra credere ancora all'utilità del "forno" UDC.
Casini sta già pensando ad altre formule.
A qualcuno non sarà sfuggito che mentre si consumava lo "strappo" di Fini a Roma Casini era a Torino per l'ostensione della Sindone.
Un doveroso atto di fede o un modo diplomatico per non apparire interessato all'iniziativa?
Si mormora di pressioni della Chiesa affinchè l'UDC confluisca nella coalizione di destra. Casini teme di perdere la propria identità ma è pronto al sacrificio.