Ancora troppo pericolose per Italia Viva elezioni anticipate e troppo appetitose le tante nomine che il Governo dovrà fare a breve per rischiare di uscire dalla maggioranza.
Ma quanto potrà durare il giochetto del piede in due scarpe?
Una scelta difficile quella di Renzi. Tra la necessità di garantire una giustizia veloce anche per gli imputati e quella di non dimenticare i diritti delle parti lese sicuramente c'è anche il problema di non cadere in prescrizione come partito.
Conte succede a se stesso e la famosa campanella della cerimonia di passaggio passa, molto semplicemente ma anche molto simbolicamente, dalla sua mano destra a quella sinistra.
Formazione nuovo Governo Conte, oggi il giuramento. presentata la lista dei Ministri.
Al Ministero degli Interni il Presidente incaricato Conte ha ritenuto utile mandare un Prefetto.
Grande attesa del responso della Piattaforma Rousseau sul nascente governo M5S/PD.
Qualunque sarà il risultato restano i dubbi non sul diritto di chiedere il parere ai propri iscritti quanto sul non averlo fatto prima.
Restano tutti i miei dubbi sulla possibilità e opportunità attuale di utilizzare strumenti informatici, non dico privati ma neanche pubblici, per l'ambizioso fine di democrazia diretta.
Qualcuno riesce a capire cosa vuole veramente Di Maio?
A me ha fatto venire in mente quel simpatico personaggio delle Edizioni Alpe solo che oggi non mi diverte più come una volta.
Con un post pubblicato sul suo blog nella giornata decisiva per la crisi di Governo il garante del M5S benedice Giuseppe Conte come unico legittimo occupante pro tempore della famosa scatoletta.
Pare che chi doveva capire abbia capito.
Di fronte al rifiuto di Zingaretti di nominare due Vicepremier pare, perchè troppo ridicola per darla per vera, che Di Maio, pur di non rinunciare alla carica, abbia addirittura proposto "allora facciamone tre".
Dovremo nuovamente ricorrere alla saggezza del Capo dello Stato?
Manca poco all'ultimatum imposto da Mattarella e ancora non si sa se PD e M5S troveranno l'accordo su quello che alla fine sembra essere stato il vero ostacolo alle trattative per il nuovo Governo.
Se era giusto da parte di Zingaretti opporsi ad un "rimpastone" il nome di Conte per la Presidenza del Consiglio non avrebbe dovuto essere il boccone più indigesto da digerire per il PD.
Manca poco, passerà?
Salvini ci ripensa, scatenare una crisi di governo a ferragosto non è stata proprio una buona idea, in fondo con Di Maio si andava proprio d'accordo.
Ora però "ha da passà a nuttata", basterà il rosario?
Pare che Zingaretti abbia telefonato a Casaleggio.
O meglio pare che Zingaretti creda di aver telefonato a Casaleggio.
Battute a parte penso che alla fine il tentativo di governo PD/M5S verrà fatto, spero però che da parte del PD venga messo bene in chiaro che ancora per molto tempo dovremo affidarci al sistema parlamentare, pur con tutti i suoi limiti ma con tutta la saggezza e affidabilità degli oggetti fatti ancora a mano.
Il Presidente del Consiglio Conte annuncia la sua prossima salita al Colle per rassegnare le dimissioni con una chiara accusa di opportunismo al Ministro Salvini condita da una valanga di sassolini che, per spirito di servizio istituzionale, da 14 mesi si teneva nelle scarpe.
Giornata cruciale per questa legislatura. Si respira aria di "si salvi chi può".
Tutti a bordo del transatlantico parlamentare sperano nello sbarco in un porto sicuro, tanti esperti galleggiatori hanno già da tempo indossato il salvagente ma molti non sanno neanche nuotare.
La proposta di Prodi per un governo di legislatura convince anche Berlusconi
Non si sa se attratto più dall'idea politica o dal nome della coalizione nella quale peraltro il suo 6% potrebbe fargli giocare un inaspettato ruolo di ago della bilancia
La metafora del rospo difficile da mandar giù si presta molto bene per le ultime giravolte del PD nei confronti del M5S come rievocata dal Manifesto.
Ma non solo.
Chissà che il tentativo di Salvini di fare retromarcia sull'apertura di una crisi di governo non sia dovuto anche al rifiuto di Berlusconi di confluire in una lista unica.
L'idea di ingoiare Forza Italia andava bene ma non con la sopravvivenza politica del suo capo,
al quale invece l'idea di sparire non passa neppure nell'anticamera del cervello.
Salvini spiazza Di Maio nel tentativo di arrivare al più presto a elezioni anticipate che invece la proposta grillina tendeva a scongiurare. Incerto l'esito di queste manovre per antrambi i contendenti ma soprattutto per il Paese.
Tutti smentiscono ma la voce di possibili accordi sottobanco tra Renzi e Di Maio per una alternativa di Governo non sembra poi campata in aria.
Molto difficile se non impossibile infatti che, per entrambi, nuove elezioni migliorino l'attuale favorevole congiuntura parlamentare.