domenica 30 settembre 2018

IL CONFESSIONALE


Zuckerberg ammette che Facebook ha subìto un altro "furto" di 50 milioni di profili utenti.
Mentre capisco la sua preoccupazione non mi pare che questo rappresenti veramente quell'attacco alla privacy mondiale generalmente paventato.
Quei dati li abbiamo volontariamente  forniti noi, spesso anche con un pizzico di vanità,  e sono utilizzati normalmente dalla più grande piattaforma di Social Network che li conserva gelosamente; non per uno scrupolo morale ma sempricemente per fare utili vendendo le nostre preferenze, le nostre debolezze, le nostre immagini e i nostri riferimenti ai propri clienti.
Amen.


Nessun commento: