Con l'unica opposizione della CGIL il Governo Monti decide di proseguire nella ristrutturazione del mercato dela lavoro imponendo la modifica dell'articolo 18 per favorire la possibilità dei licenziamenti per motivi economici.
E' sin troppo chiaro che l'entrata in vigore della riforma pensionistica, allontanando la possibilità di collocamento a riposo dei lavoratori più anziani, avrebbe contrastato l'esigenza di molte aziende di ridurre i costi in parte assumendo giovani e in parte adottando innovazioni tecnologiche.
La risposta a questa esigenza tuttavia avrebbe dovuto essere rappresentata anche da seri strumenti di ricollocazione e da seri sussidi alla disoccupazione che non credo possano essere sostituiti dall'indennità economica ipotizzata di 15/27 mensilità
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